Siamo a Mantova nel 1596. I cittadini, sotto la guida di Vincenzo Gonzaga, si preparano a celebrare la Pasqua, ma degli strani fenomeni turbano improvvisamente la quiete pubblica. La cripta della basilica di Sant'Andrea prende fuoco e un misterioso simbolo, un pentacolo, compare tra le macerie. Quasi tutti credono sia opera del diavolo, ma non Biagio dell'Orso, il capitano di giustizia di Mantova, che, deciso a scoprire cosa stia succedendo, inizia le sue indagini. Ma la strada verso la verità è irta di pericoli e la situazione precipita quando, agli eventi inspiegabili, si aggiunge il rapimento di due ragazzine. Tutto sembra portare a un misterioso libro di magia, ma Biagio capisce presto che c'è dell'altro...
Gli indizi lo porteranno in viaggio per l'Italia, da Cremona a Torino, in cerca delle due ragazzine, e lo metteranno di fronte a sconvolgenti rivelazioni.
Un giallo storico ben costruito, caratterizzato da un ritmo rapido e incalzante. I misteri si susseguono uno dopo l'altro, incuriosendo il lettore e spingendolo ad andare avanti per scoprire la verità. "Il sigillo di Enrico IV" è un tuffo nell'Italia di fine Cinquecento, tra superstizioni e intrighi politici, dove nulla è come appare. Le indagini compiute da Biagio- con soluzioni mai scontate- si intrecciano perfettamente alla realtà dei fatti, regalandoci un interessante spaccato storico. Una lettura piacevole e coinvolgente, che vi consiglio.
"Il sigillo di Enrico IV" è in realtà il quarto libro di una serie che Tiziana Silvestrin ha dedicato a Biagio dell'Orso e alla Mantova dei Gonzaga, ma si può leggere anche in modo slegato dagli altri
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